La Gazzetta dello Sport, alla vigilia del Derby della Lanterna, ha intervistato il brasiliano Toninho Cerezo, grande protagonista della Sampd’Oro vincitrice in Italia e in Europa.
L’ex centrocampista ha rivelato particolari del suo passato blucerchiato, ma ha anche dato un consiglio alla Sampdoria, per uscire da questo momento complicato: “Scacciate la paura. Con una classifica da sistemare, la chiave è la forza del gruppo. Ho visto la partita di Verona in tv. La squadra ha marcato bene, ma ha pure giocato poco”.
Inoltre, ha spiegato perché a distanza di più di 30 anni, si continua a parlare della sua Sampdoria come di un gruppo irripetibile :”Perché ci volevamo bene. E ce ne vogliamo ancora oggi. Perché c’era un presidente come Mantovani che scherzava. Perché ci sentivamo forti. Perché come Vujadin gestiva il gruppo, mai ho visto nessuno. Però quando ci siamo visti a cena l’ultima volta, li ho guardati e posso garantirlo: il più bello resto io. Nella mia Samp c’erano un paio di teste dure – una era Vierchowod – ma importantissime. Anni favolosi, con un maestro come Boskov. Sapete, se mi volto indietro, non ricordo una volta in cui lui si sia veramente arrabbiato”.