Lanna: “Non sono un presidente onorario, ho quasi tutte le deleghe. La salvezza anticipata aiuterebbe..”

Sempre nell’intervista odierna della Gazzetta dello Sport, Lanna ha affrontato anche l’attualità blucerchiata, col calendario che vede la Sampdoria in attesa della sfida con la Roma, squadra dove ha militato dal 1993 al 1997. Ha inoltre parlato inoltre del futuro della Sampdoria, con i possibili scenari.

«Il mio cuore batte sempre blucerchiato, anche se ricordo con grande affetto le stagioni romane, per me un periodo di grande crescita. Era il 1993, avevo venticinque anni, per la prima volta andavo via da casa. Roma, e la Roma, mi hanno fatto crescere umanamente e sportivamente, in un club vissuto in maniera viscerale. Una sensazione strana. La Roma dopo il derby ha ripreso a correre, ma è una gara importantissima anche per noi».

Boskov e Mourinho. «Vujadin utilizzava il suo linguaggio per caricare la squadra, con frasi rimaste celebri nel tempo. Mourinho fa spesso altrettanto, creando magari dei nemici con il solo scopo di far compattare la squadra. Azzardo: forse quella del tecnico della Roma è una comunicazione più strategica. Vujadin era davvero così. E da ciò è nato il personaggio al di là dei meriti tecnici».

Il ruolo di Presidente. «Avevo solo bisogno di capire cosa sarebbe successo. Per me la Samp è la Samp. Ma non sono un presidente onorario, ho quasi tutte le deleghe e tante responsabilità. Il cuore ha detto subito sì, la mia parte razionale ha detto: “prima infòrmati”. Mi piace lavorare nelle difficoltà, nel 2002 tornai a giocare qui quando c’era il rischio di retrocedere in C».

Giampaolo e Eriksson. «Epoche diverse. La zona di Sven, nel ’92 era molto libera, quasi laica. Giampaolo nasce con Galeone, fra i primi cultori della zona. Quell’anno dopo tre-quattro mesi, Sacchi mi chiamò in Nazionale».

Esempio. «I miei vecchi compagni mi supportano. L’unico che conosce bene le dinamiche della società è Vialli, da quando sarebbe dovuto venire alla Samp. Io mi domando spesso: “Cosa farebbe Paolo Mantovani al mio posto?”. Lui resta un riferimento».

Serenità. «All’inizio l’obiettivo era portare la Samp a maggio salva economicamente, in attesa della cessione. Credo che arriveremo in fondo, e spero che la Samp conquisti la salvezza in anticipo. Sarebbe un aiuto anche sull’altro fronte…».