Carattere, grinta, mentalità da grande squadra, determinazione e fame su ogni pallone. E’ tornata la Samp di inizio stagione. Nel derby, come in Coppa Italia, dove anche i giocatori che finora hanno giocato meno hanno dimostrato attributi e di meritare questa maglia.
Mondocalcionews ha intervistato, in esclusiva, Orazio Accomando, giornalista di Dazn, sul momento della squadra doriana e sulle prossime sfide da affrontare:
Accomando, la Samp si aggiudica la stracittadina al termine di una gara perfetta dove fa la partita, difendendo – oltresì – con ordine e senza particolari affanni. La sua disamina del match e come si può riuscire a giocare le successive gare con lo stesso entusiasmo e la stessa intensità?
“Il derby è una gara a sé. Non esistono pronostici, tattiche, strategie che possano influenzare il match più della voglia di vincerlo. Ha vinto la squadra che ha dimostrato di avere più rabbia, più fame, date le vicissitudini dei giorni precedenti. Poi c’è il campo e il campo ha premiato una Samp che ha dimostrato di avere grandi qualità, tecniche e individuali, che non sempre ha mostrato nel corso della stagione. Tocca a D’Aversa e ai giocatori trovare la continuità che è mancata quest’anno”.
Dopo l’arresto dell’ex presidente Massimo Ferrero, chi vede in prima linea tra i soggetti eventualmente interessati alla vendita del club blucerchiato tra Vialli, Zanetton, Dinan, Knaster e Zanetti?
“In questo momento la priorità della Samp è trovare stabilità e tranquillità, a prescindere dai nomi che si fanno”.
D’Aversa pareva sulla graticola prima della vittoria nel derby e del passaggio del turno in coppa italia poichè la squadra non forniva più i risultati, le prestazioni ed un calcio convincente come quello di inizio stagione. Come ha fatto, a suo avviso, il tecnico blucerchiato a trovare la forza per andare avanti senza dare adito a tutti le voci che circolavano?
“D’Aversa ha dimostrato che ha le carte in regola per essere l’allenatore della Sampdoria. Chiaro che qualche errore è stato commesso da inizio anno ma non è semplice quando perdi uno come Damsgaard, quando non hai avuto Verre, quando hai dovuto mettere dei centrali come laterali di difesa. Ha bisogno di continuità e adesso deve essere ancor più bravo del solito”.
Prossime sfide: Venezia al Ferraris e la Roma all’Olimpico, prima delle festività natalizie. Cosa temere degli avversari e quanti punti prevede per i blucerchiati?
“Sono molto scarso con le previsioni, ve le risparmio. La Samp ha le carte in regola per giocarsela contro chiunque. Tra l’altro avrò la fortuna di assistere a Roma-Samp da bordocampo. Occhio al Venezia, squadra che gioca molto bene a calcio. È tutto fuorché una partita semplice”.
Ci conferma che il trust della Samp è diverso da quello della Salernitana che, senza una proroga della Figc, a fine anno rischia l’esclusione dal campionato?
“Da quello che mi risulta sono due situazioni completamente differenti. La Salernitana ha avuto tutto il tempo per trovare una soluzione, già nota all’inizio della stagione. La Samp paga una situazione extra che vede il proprio patron coinvolto ma non il club. Un fulmine a ciel sereno che necessita di tempo per essere chiarito”.
Dulcis in fundo, presente alla prima del docu-film sulla vita di Quagliarella, dallo stalking alla rinascita. Potrà mai, una cicatrice del genere, rimarginarsi? Come vede il futuro, immediato e prossimo, del capitano blucerchiato?
“E’ stato emozionante, un momento bello e forte da raccontare. Fabio è una persona straordinaria e l’affetto ricevuto quel giorno ha dimostrato tutto ciò. Credo sia una ferita impossibile da rimarginare. La curi, ci convivi ma sai che non andrà mai via completamente. È chiaro che ha condizionato la carriera di un giocatore capace comunque di realizzare cose straordinarie. Credo che abbia inciso più sul Fabio uomo che calciatore, perché ha fatto benissimo alla Juve, in Nazionale e poi con Torino e soprattutto Samp. Ha macchiato la sua pagina più bella, quella contro il Napoli, ma tra qualche anno ricorderemo comunque Quagliarella come uno degli attaccanti più forti di questo ventennio”.