Luca Cilli, ci racconti il percorso che l’ha portata a diventare un affermato giornalista di Sportitalia?
“Il mio percorso con Sportitalia è iniziato nel settembre del 2013. Dopo tanti anni trascorsi nelle emittenti private della mia regione, una palestra fondamentale dal punto di vista professionale, decisi di iscrivermi al workshop organizzato proprio da Sportitalia con la speranza di poter dare una svolta alla mia carriera anche perché in palio per i due vincitori c’era la possibilità di entrare a far parte della redazione. Andò bene, perché fui scelto in mezzo a tanti ragazzi. E’ stato un momento emozionante che ricordo sempre con immenso piacere”.
Seguendo spesso le vicende di mercato, ci può dare qualche anteprima sulla Sampdoria? Secondo Lei, nel prossimo mercato estivo, sarà coinvolto qualche top player?
“Più che pensare al futuro, la Samp deve concentrarsi sul presente. Il momento è delicato, i risultati sono deludenti e la classifica è decisamente preoccupante. Il rischio di retrocedere è concreto, dunque serve una svolta immediata già a partire dalla trasferta di Venezia che a tutti gli effetti è uno scontro diretto fondamentale per salvare la categoria”.
Sulla cessione della società ha qualche anteprima da svelarci? Cosa si aspetta?
“La Sampdoria è un club importante. Ha una storia gloriosa, tradizione, una tifoseria unica ed appassionata. E’ chiaro che attira l’interesse di diversi investitori. In tal senso mi aspetto che l’attuale dirigenza possa scegliere nei prossimi mesi il profilo più affidabile per dare nuove certezze e nuova stabilità alla Samp. E’ un passaggio fondamentale per tornare ad essere maggiormente competitivi e per progettare il futuro”.
I blucerchiati si ritrovano in piena bagarre per non retrocedere: cosa non ha funzionato?
“La Sampdoria ha sbagliato tanto. Prima, durante e dopo. Il rischio di retrocedere dev’essere ben presente nella testa di una squadra che ha 9 giornate per salvare una stagione piena di contraddizioni. Poi bisognerà tirare una linea e iniziare tutto daccapo. In estate la Samp non ha lavorato bene sul mercato. A D’Aversa non sono stati consegnati quei pochi giocatori che l’allenatore aveva richiesto. Nonostante tutto è riuscito sempre a restare in linea di galleggiamento. L’altro sbaglio è stato proprio il suo esonero. Non mi sembra che l’arrivo di Giampaolo abbia migliorato il quadro generale. Ha vinto due partite ne ha perse 5 sulle complessive 7 da quando è tornato in blucerchiato. Alcune prestazioni sono state pessime. Con l’aggravante, che a differenza di D’Aversa, a gennaio gli è stato fatto un mercato importante e su misura per lui. Rincon, Sensi, Supryaga sono elementi comunque importanti. Insomma, male al momento Giampaolo”.
Contro la Juve si è vista una Samp che ha cercato di imporre il proprio gioco, mancando però in fase conclusiva. E’ la strada migliore per cercare di ottenere i punti necessari per la salvezza?
“In questo momento bisogna fare punti. Il come non conta. Contro la Juventus la prestazione è stata discreta. Ma a preoccupare sono state le brutte prove fornite in precedenza. Bisogna lavorare su quelle per migliorarsi in vista del finale di campionato”.
E’ giusto affidarsi a giocatori più esperti come Quagliarella, Caputo, Candreva, Giovinco, Rincon o in questa situazione bisogna dare fiducia a giocatori giovani, con entusiasmo, come Sabiri, Supryaga, Ferrari?
“Adesso servono giocatori di personalità in grado di caricarsi sulle spalle la squadra in questo momento di grande difficoltà. Giovinco non è al top e si vede. Era fermo da tantissimo tempo, prenderlo è stata una scommessa che al momento non sta pagando. Quagliarella va gestito, ma resta il migliore dei blucerchiati. Come calcia lui in pochi in A. Candreva è il jolly che può tirare fuori la giocata che risolve il match in qualsiasi momento. Ma va messo nelle condizioni per farlo. Candreva mezzala è una scelta francamente discutibile”.
Crede che la Samp possa supportare un attacco a due punte formato da Caputo e Quagliarella, con Sensi o Giovinco come trequartista? Oppure Giampaolo dovrebbe apportare modifiche al modulo di gioco e mettere da parte in alcune fasi il suo 4312?
“Sensi trequartista è un po’ come Candreva mezzala. Una collocazione forzata che secondo me non da la possibilità al giocatore di potersi esprimere al meglio. La Samp po’ giocare con il trequartista e le due punte. Sabiri a ridosso degli attaccanti può essere perfetto, Caputo e Quagliarella in qualche modo e con la loro intelligenza tattica ed esperienza possono coesistere”.
Per la trasferta decisiva di Venezia, la Sampdoria avrà al seguito tanti tifosi. Possono essere il 12° uomo in vista della volata salvezza? Chi crede che rischi di più, nelle squadre coinvolte nei bassifondi della classifica?
“I tifosi della Sampdoria sono unici. Stanno dando il massimo per sostenere la squadra e sono certo lo faranno da qui sino al termine del campionato. Poi anche loro faranno le opportune valutazioni su quanto accaduto in questa annata molto particolare sotto diversi punti di vista. Possono senz’altro dare la spinta ai ragazzi di Giampaolo. Personalmente vedo Salernitana e Genoa con un piede e mezzo in serie B. Per la terz’ultima posizione è lotta serrata fra Venezia, Cagliari e Sampdoria”.
Quanto sarà decisiva la sfida col Venezia ai fini della classifica?
“Fondamentale e non solo per motivi di classifica. E’ una finale. Non la solita frase fatta ma pura verità”.