Campione (È-Tv): “Attento Bologna; Candreva, Caputo e Quagliarella possono fare la differenza in qualunque momento”

Se è vero che la squadra di D’Aversa è reduce dalla pesante sconfitta contro il Torino (3-0) arrivata al termine di una delle peggiori prestazioni stagionali – in primis dal punto di vista dell’atteggiamento -, ed ha cercato di ritrovare in ritiro la serenità perduta per il proseguo del campionato; è pur vero che per i rossoblù di Sinisa quella di domenica, contro i blucerchiati, potrebbe essere una grande occasione per rimanere agganciati alla scia dell’ottavo posto.

Entrambe le formazioni cercheranno i tre punti per la svolta, i padroni di casa per staccarsi dalle squadre a rischio retrocessione, i felsinei per alzare definitivamente l’asticella.

Tutttosampdoria-Mondocalcionews ha deciso di giocare il prepartita di Sampdoria-Bologna, nel pre-vigilia, insieme a Manfredi Campione, giornalista sportivo a È Tv – Rete 7, inviato e opinionista delle trasmissioni “Solo Calcio” e “Il pallone nel 7”.

Manfredi, la prossima sfida del Bologna è contro una Samp in crisi di risultati, appena rientrata dal ritiro di Coccaglio, nel bresciano. L’avvicendamento Ranieri-D’Aversa, in questa fase iniziale, non ha dato i risultati sperati. Quali a suo avviso i motivi principali e che gara si aspetta di vedere in campo domenica al Ferraris?

“D’Aversa e Ranieri sono allenatori diversi, con personalità anche apparentemente lontane una dall’altra. Adattarsi ai cambianti non sempre è semplice e quello che Ranieri e la Samp hanno fatto nella passata stagione, vista dall’esterno, è stato stupefacente, specie nella parte finale del campionato, mantenendo una media punti notevole con 17 punti nelle ultime 10 partite. Il Bologna, per esempio, solo 7 nelle ultime 10 e questo è il salto che la piazza si attende in questa stagione. D’Aversa è un ottimo allenatore, se avrà tempo di lavorare, cosa rara nelle panchine di Serie A, e la squadra crede nel lavoro che stanno portando avanti, farà bene. Il ritiro serve a chiarire questi aspetti.”

Sampdoria domenica priva di Adrien Silva, squalificato per due turni, Damsgaard, sottoposto ad intervento in artroscopia per l’infezione al ginocchio, e Vieira (lesione muscolo-fasciale di secondo grado del bicipite femorale della coscia sinistra che si trascina da tempo). Quanto avvertirà queste defezioni il clan allenato da D’Aversa?

“Tanto, ma D’Aversa può fare i conti con una rosa profonda, ha alternative e in campo domenica ci saranno giocatori che possono fare la differenza in qualunque momento come Candreva, Caputo, Quagliarella, Thorsby”.

Leader e bomber con già tre reti all’attivo quest’anno, “Lollo” De Silvestri, uno degli ex insieme a Soriano e Sinisa. Si aspettava una crescita/evoluzione così dell’ex blucerchiato? Le armi in più dei rossoblù nel match di domenica saranno lui, Soriano, Medel e Arnautovic? 

“De Silvestri è un grande giocatore, e in questo avvio è in una condizione fisica e mentale straordinaria. È un grande professionista, un esempio per un gruppo che ha tanti giovani. Come lui Medel, Arnautovic, Soriano. Sono il nuovo “zoccolo duro” del Bologna, quello che Sinisa ha voluto costruirsi attorno, e gli elementi imprescindibili, dentro e fuori dal campo”.

Nell’ultima vittoria del Bologna sul Cagliari, quanto ha inciso il processo di crescita dei giovani rossoblù? Su chi di loro punterebbe per il futuro rossoblù?

“Sicuramente Dominguez ha raggiunto una maturazione e una consapevolezza dei propri mezzi notevole. Si è dovuto adattare nel giocare in un centrocampo con 2 in mediana, oggi è un elemento imprescindibile”.

Riavvolgiamo il nastro ad un mese fa. La svolta vittoriosa contro la Lazio, dopo un periodo buio, è avvenuta per la variazione del modulo e la relativa metamorfosi della squadra o per il cambio di mentalità e approccio alla gara?

“Direi per una commistione di tutte queste cose: il Bologna quest’estate ha cambiato pochi elementi dal punto di vista numerico, ma molto nella sostanza: Danilo, Poli, Da Costa, Palacio. Le chiavi del gruppo, basti pensare che la fascia di capitano negli ultimi anni è passata tra le braccia di questi ragazzi. Un cambiamento che, oltre a questo aspetto, si porta dietro ovviamente anche differenze tecniche evidenti in chi è arrivato quest’estate per sostituirli: Bonifazi, Theate, Arnautovic, sono giocatori forti ma differenti. Questo ha comportato un periodo di adattamento e comprensione. C’è stata confusione, comprensibile se vogliamo, poi mister e i ragazzi in ritiro, dopo la sconfitta di Empoli, sono stati bravi nel chiarirsi e venirsi in contro, Sinisa ha violato alcuni dei suoi dogmi passando da 4 a 5, gli altri hanno fatto il resto”.

Per il Bologna, le prossime 3 partite (Samp, Venezia e Spezia), possono essere determinanti per capire se la squadra ha la maturità e le qualità per lottare per la zona Europa ? E’ l’anno buono per raggiungere questo obiettivo?

“Sicuramente saranno partite che potranno delineare il ruolo che il Bologna potrà interpretare in questa stagione. Viene da un percorso altalenante, figlio anche di un adattamento che Sinisa ha dovuto fare in virtù delle caratteristiche dei nuovi arrivati. Questo avvio di campionato poi è stato abbastanza nevrotico negli andamenti, e anche squadre apparentemente meno attrezzate hanno ottenuto punti in partite sulla carta complicate forse inattesi: penso agli 8 punti dello Spezia, alla vittoria del Venezia contro la Fiorentina e alle difficoltà che hanno incontrato in questo avvio rose certamente attrezzate come Sampdoria, Cagliari, ma anche Juventus e Atalantaì. È ancora difficile fare previsioni, per via di questi andamenti che vedono tutti poter fare punti contro tutti a eccezione, al momento, di Milan e Napoli”.

Partiamo dalla prima delle tre, quella di domenica contro la SampdoriaChe formazione verrà schierata dai rossoblù?

“Il Bologna giocherà col 5-3-2, con Soumaoro, Medel, Theate in difesa, ai lati De Silvestri e Hickey, in mediana Dominguez Svanberg, Soriano sulla trequarti e davanti Barrow e Arnautovic”.

Dulcis in fundo, un suo giudizio sull’utilizzo del Var – alla luce anche della gara dei rossoblù col Napoli – nato per correggere gli errori arbitrali, quanto invece sta cambiando il calcio?

“Dico che è assurdo e grottesco che, oggi, la percezione più condivisa dal pubblico e dagli addetti ai lavori sia l’assoluta incertezza e incomprensione delle regole che ne disciplinano competenza e giurisdizione. L’indeterminatezza delle regole, e della loro conseguente applicazione, genera il caos e una sensazione di “errore” e “ingiustizia” che fa male allo sport e al calcio. L’Italia poi ha una visione e interpretazione tutta sua dei contatti di gioco: si fischia molto di più che in altri Paesi, si cade di conseguenza molto di più e si commettono più spesso errori. Arbitrare è più complicato anche perché se la sono complicata. Se poi vogliamo dirla tutta, opinione personale per carità, sbagliare con una piccola o media squadra del campionato è considerato “più tollerabile” che con una grande, e qui viene il grande pasticcio. Non sto dicendo che sia voluto, per carità, sto dicendo che a mio giudizio una sorta di “sudditanza psicologica”, così eravamo soliti chiamarla qualche anno fa, è rimasta, anche e nonostante il Var, per le conseguenze che certi errori possono avere nel percorso professionale di un arbitro. Le faccio un esempio, ma sarebbe un argomento che richiederebbe molto più tempo, dibattito e approfondimento: a lei pare normale che per un errore arbitrale, o presunto tale, un arbitro non venga più designato addirittura per diversi anni per le partite che vedono impegnata la squadra che ha subito il presunto errore? Orsato, Massa hanno pagato certi errori, giustamente certo, ma se si dovesse utilizzare lo stesso metro per gli errori che hanno visto penalizzare il Bologna, e sono certo anche Sampdoria, Torino e tutte le squadre dall’ottavo posto in giù, secondo lei chi viene ad arbitrare in queste partite? Io, lei…? Le pare una situazione accettabile? Il calcio italiano sta perdendo i suoi fan, le cause sono diverse, ma tra queste ci metto anche questo contesto, a mio giudizio, profondamente sbagliato”.