Quindicesimo posto in classifica (a pari merito) per i blucerchiati di D’Aversa, ora in ritiro a Coccaglio (BS) fino alla vigilia della prossima gara, domenica, tra le mura amiche, contro il Bologna degli ex Mihajlovic, Soriano e De Silvestri.
Ne parliamo con il tifoso blucerchiato Ivano Ricchebono, chef stellato genovese, autore del libro “Il piatto dei desideri”, ospite fisso dal 2013 a “La prova del cuoco” e poi a “E’ sempre mezzogiorno!” in compagnia di Antonella Clerici su Rai 1.
Ivano, il ritiro punitivo a Coccaglio, nel bresciano, può essere la soluzione ideale per far ritrovare alla squadra amalgama, spirito di sacrificio e giusto atteggiamento in campo?
“Sicuramente può aiutare. Sicuro aiuta a fare gruppo. Non ci siamo noi all’interno quindi non sappiamo l’aria che si respiri nello spogliatoio ma stare insieme sicuramente può aiutare”.
Domenica la delicata sfida contro i Bologna dell’ex Sinisa Mihajlovic, che squadra schiererebbe al posto di D’Aversa?
“A prescindere dalla formazione che “non sarei in grado di fare “ c’è sicuramente bisogno che i giocatori che entrano in campo si rendono conto che devono fare di tutto per la nostra maglia”.
Panchina corta e sostituti che talvolta fanno rimpiangere i titolari possono essere i motivi di questo momento grigio dei blucerchiati?
“Sicuramente abbiamo un panchina un po’ corta ma non credo che dipendano da questo i problemi della Sampdoria”.
I tifosi invocano a gran voce un avvicendamento tra i pali, proponendo Wladimiro Falcone nella prossima gara, prima della sosta. Provarlo a dare ancora fiducia ad Audero nonostante il momento difficile che sta vivendo insieme alla squadra?
“Audero ha iniziato molto bene. Ora ha avuto un periodo non troppo felice. Il numero uno è lui è insisterei con lui, ha sicuramente le capacità che ha sempre dimostrato di avere”.
I tifosi sono il dodicesimo uomo in campo: assordante il silenzio che si è sentito, fino alle ultime due giornate, nelle gare casalinghe dei blucerchiati. Che appello si sente di fare ai tifosi?
“Si sente tanto. Troppo. Lo sento io, quindi posso immaginare i giocatori. Le prima partite sembrava – addirittura – di giocare in trasferta. Credo sia il momento di mettere da parte certi valori ai quali sono legati le tifoserie organizzate e ritornare a incitare i giocatori”.
La società, nelle parole di Ferrero e Faggiano, ha confermato la fiducia a D’Aversa, nonostante circolino da un po’ i nomi di Iachini e Liverani. Lei appoggia la decisione societaria?
“Non credo che Iachini, e soprattutto Liverani, possano essere allenatori da Sampdoria. Diamo fiducia a D’Aversa e stiamogli vicino”.
Dulcis in fundo, cosa pensa del “mistero” Ihattaren: prima si parlava di una forte depressione a causa della scomparsa del padre avvenuta 2 anni fa con conseguente ritiro, ora smentito con conferma che non tornerà a giocare in Italia. Come gestirebbe il “caso” se fosse nella Samp?
“Ultimamente stanno venendo fuori notizie importanti dell’uomo e non del calciatore. Va rispettato. Il problema che tutti noi puntavamo su questo giocatore ed eventualmente andrà sostituito degnamente”.